Tattoo Studio
Lui ha un’empatia di altri tempi.
Non parla troppo, ascolta. Ti guarda le mani, la postura, a volte gli occhi.
Chi disegna sulla pelle conosce una lingua che non si insegna: è fatta di pause, di silenzi, di segni che restano per sempre.
Per il suo studio di tatuaggi ho scelto un coordinato che non togliesse la scena al suo talento: bianco e nero, essenziale, come le linee che sa trasformare in storie.
La grafica accompagna, non invade. Lascio che siano i disegni — e chi li porta — a parlare.
Perché certe cose non si spiegano: si sentono, e basta.
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