Cosa vuoi fare da (di) grande?

 


Una domanda semplice. Anzi, la domanda.

Quella che ti facevano da piccola, tra una merenda e un compito sbagliato.
Quella che ti facevi da sola, guardando i grandi e pensando: “Io, così, mai”.
Quella che ancora oggi — a distanza di anni, esperienze, deviazioni, scelte — torna a bussare dentro, anche se nessuno la pronuncia più.

Cosa vuoi fare da grande?
Oppure — come mi piace di più: cosa vuoi fare di grande?

Sì, perché diventare grandi non è (solo) una questione anagrafica.
È un atto di coraggio.
È guardarsi allo specchio e smettere di aspettare il permesso.
È scegliere, ogni giorno, cosa vale il proprio tempo, la propria voce, il proprio talento.

💡 Fare da grande suona come un ruolo, un mestiere, un’etichetta da indossare.
💫 Fare di grande, invece, è una missione. È lasciare il segno. È fare qualcosa che ti somigli, anche se fa paura.


E se fossimo già grandi — e non lo sapessimo?

Forse la vera rivoluzione è questa: smettere di pensare che si diventa grandi "quando".
Quando avremo più tempo. Quando avremo più soldi. Quando saremo sicure. Quando qualcuno ci dirà che possiamo.

E invece no. Si diventa grandi quando si comincia a fare spazio a sé.
A ciò che brucia dentro.
A ciò che si sa fare davvero.
A ciò che, se lo togli, tutto il resto perde senso.


Vale per le persone. E vale anche per i brand.

Anche un’attività può porsi la domanda:
Cosa voglio fare di grande?

Cosa voglio comunicare, trasmettere, costruire?
Come posso evolvere senza tradirmi?
Come posso lasciare un’impronta riconoscibile, viva, autentica?

Spesso aiutare un’azienda, un progetto, un brand a rifiorire non è solo un lavoro grafico.
È un processo identitario. È un makeover dell’anima prima che dell’immagine.
È riprendere il filo — rosso, ovviamente — e ricollegarsi a ciò che si era, per farlo diventare ciò che si vuole essere.


E tu? Cosa vuoi fare di grande?

Può essere un nuovo inizio.
Una scelta piccola, ma potente.
Un progetto che parla di te.
Una comunicazione che non ti rappresenta più e che è ora di riscrivere.

Può essere un cambiamento invisibile all’esterno, ma enorme dentro.
Può essere anche solo il gesto semplice e rivoluzionario di smettere di chiedersi se si è all’altezza, e iniziare a chiedersi cosa si desidera davvero.

Io, nel dubbio, ho iniziato ad aggiustare pezzi sparsi. E a farli comunicare.
Che non è poco, quando si tratta di diventare — finalmente — grandi.

Commenti

Post più popolari