10 cose che ho imparato la prima volta che ho impaginato una pagina di giornale

10 cose che ho imparato la prima volta che ho impaginato una pagina di giornale

(spoiler: sudavo più del titolo in corpo 72)

La prima volta che mi hanno chiesto di impaginare una pagina di giornale pensavo:
“Vabbè, si tratta solo di mettere testi e foto in ordine… che ci vorrà mai?”.

Risposta: tutto. Ci vuole tutto. Cervello, occhio, pazienza e una buona dose di autocontrollo.

Perché impaginare un giornale è una scuola di vita, più che un esercizio di grafica.
Ecco le 10 lezioni che ho imparato — tutte insieme, e in fretta — quella prima volta.

1. Il testo non entra mai
Mai. Anche se ti sembra che sia breve, anche se giuri che nella colonna ci stava.
Spoiler: non ci sta. E no, non puoi “stringere un po’ la gabbia”.

2. Il titolo ha una volontà propria
Tu pensi a qualcosa di brillante. Lui invece vuole cadere a capo. O uscire dal box. O scomparire.
E così scopri che scrivere per impaginare è diverso da scrivere e basta.

3. Le foto sono sempre storte (o pixelate, o tagliate male)
All’inizio pensi: “Inserisco questa foto qui!”.
Poi realizzi che è verticale, sgranata, con un soggetto che guarda fuori pagina.
E tu che sognavi la composizione perfetta.

4. Il bianco serve. Tanto bianco.
Istintivamente vuoi riempire tutto. Ogni spazio bianco ti sembra un errore.
Poi scopri che è aria, non vuoto. E fa respirare l’intera pagina (e anche te).

5. Il font ti giudica
Scegli un carattere che ti piace. Ma poi ti guarda malissimo, fuori contesto, dentro una colonna giustificata.
E lì capisci: il font giusto non è quello che ami, è quello che funziona.

6. Ogni millimetro conta
Una colonna un pelo storta? Un rientro più lungo? Una foto non allineata?
Le vedi. Le vedi tutte.
E se non le vedi tu, le vede il redattore. Promesso.

7. La gabbia è rigida. E tu la devi rispettare
Hai mille idee grafiche meravigliose.
La gabbia: “No.”
È come giocare a Tetris, ma con le regole del sudoku. E la carta in chiusura stampa.

8. I testi giustificati non si giustificano da soli
Se pensi che "giustificato" significhi "perfetto", preparati a incontrare parole spaccate a metà, buchi bianchi e righe tremende.
La giustificazione è un'arte zen.

9. Gli occhi vedono solo alla fine
Quando pensi “fatto!”, stampi. E solo allora noti: – la riga spostata
– il titolo troppo grosso
– la foto che taglia la fronte.
Benvenuta nel meraviglioso mondo delle revisioni infinite.

10. È difficile, ma ti insegna tutto

Impaginare una pagina di giornale ti fa capire cosa vuol dire comunicare sul serio:
chiaro, pulito, ordinato, efficace.
Ti insegna che non sei lì per fare la creativa libera, ma per aiutare qualcuno a leggere meglio.
E quella, fidati, è una bella responsabilità.

Conclusione?
La prima volta che ho impaginato una pagina di giornale ho sudato, bestemmiato (dentro), sbagliato tanto…
ma ho imparato più in un giorno che in mesi di teoria.
E oggi, ogni volta che apro un file da impaginare, quella lezione mi torna utile. Sempre.

E comunque, signori e signore che impaginate ogni giorno e ogni notte, io vi stimo....moltissimo.

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